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di Alessandra Luciani

Casa Batlló

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Abitare a Roma in periferia Rodrigo Pais fa ripercorrere spaccati di vita della capitale

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Le immagini realizzate dal fotografo Rodrigo Pais restituiscono con stile diretto e pragmatico, caratteristico del fotocronista, l’identità profonda della città di Roma e della sua periferia, con la stessa intensità d’immagini fotografiche di grandi autori come: William Klein per il progetto sulle strade della città natale “New York 1954-1955”, Bruce Davidson in “East 100th Street”serie del 1966-1968 che racconta la realtà di un caseggiato dell’East Harlem conosciuto per il suo degrado abitativo, Garry Winogrand e la sua fotografia di strada tra New York e Los Angeles, le riprese delle vie deserte di Eugène Atget e l’umanità di Robert Doisneau per la città e i sobborghi di Parigi, e naturalmente Vivian Mayer per la brulicante Chicago. Della capitale italiana Pais non testimonia soltanto un periodo storico dal punto di vista dello sviluppo urbano o storico-politico ma ne entra nelle trame più sottili. La sua fotografia, sociale e documentaria, in diverse occasioni di denuncia, è rappresentazione di una realtà cruda e diretta che restituisce all’osservatore l’identità di una città che si trova nei volti della gente, nei luoghi e nei paesaggi in cui abitano. L’approccio documentarista e l’uso agevole della piccola Leica o della Rolleiflex, comportano un grado elevato di coinvolgimento dei soggetti che permette al fotografo di catturare ciò che si dipana in strada tra eventi epocali ed altri apparentemente insignificanti. La prolifica raccolta documentale prodotta con dovizia e professionalità, composta da quasi 380.000 fototipi di valore storico imprescindibile ma anche di grande valore artistico, è la testimonianza storica, culturale e sociale di una grande metropoli ma altresì della quotidianità che senza l’obiettivo fotografico e la sensibilità di Pais sarebbe perduta. La mostra  è organizzata in tre sezioni. La prima, affidata all’architetto Stefano D’Amico, ricostruisce lo sviluppo edilizio pubblico e privato della città dagli anni ‘50 fino agli anni ‘90 del secolo scorso. La seconda, affidata al professor Francesco Sirleto, illustra le lotte per il diritto alla casa partendo dalle prime manifestazioni spontanee fino ai movimenti più consapevoli e organizzati da enti come il Sunia. La terza affidata al sociologo Franco Ferrarotti che fin dagli anni ‘70 si è occupato delle periferie di Roma e, in particolare, delle condizioni di vita dei baraccati.

fonte web gazzetta regionale 21/12/2016

Museo di Roma in Trastevere Piazza S. Egidio prorogata al 15 gennaio 2017, da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00 (chiuso il lunedi)

 

AUMENTA LA DOMANDA DI IMMOBILI

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Gli italiani tornano a comprare casa e la domanda di immobili continua ad aumentare. I dati arrivano da un’indagine congiunta condotta da Fimaa e Confcommercio presentata alla stampa alla fine di novembre 2016.

Secondo quanto emerso dall’analisi delle interviste fatte, il 64% degli operatori professionali delle agenzie immobiliari è convinto che la richiesta di case in vendita sia in aumento e addirittura il 71% di loro è certo che, viste queste premesse, anche l’offerta di immobili sia destinata ad aumentare.

Chiaramente, ad influenzare la situazione, come noi stessi di Immobiliare.it abbiamo più volte avuto modo di dire, sono sia i prezzi immobiliari in calo, sia la maggiore facilità di accesso al credito. I dati, va detto, sono molto positivi anche perché l’indagine Fimaa – Confcommercio si è focalizzata sulle grandi città, vale a dire le prime in cui questi fenomeni si manifestano.

Fra i capoluoghi analizzati, quelli che hanno dimostrato i maggiori tassi di ottimismo sono risultati Cagliari e Firenze, ma anche Roma, Torino e Milano hanno registrato positività molto forti, con percentuali rispettivamente pari al 64%, 62% e 58%.

Gli agenti immobiliari del campione sono stati interrogati anche riguardo all’andamento dei prezzi; a Roma e Torino la maggioranza degli intervistati si è pronunciato a favore di una previsione secondo la quale i costi delle case continueranno a scendere; a Bologna, Cagliari, Milano, Bari e Firenze, invece, l’opinione prevalente è quella secondo cui i prezzi saranno stabili per un po’.

Ultime osservazioni per i tempi di vendita, che quasi un quinto del campione afferma si siano ridotti rispetto al passato, e agli sconti praticati sulle richieste iniziali; oggi si scala dal prezzo una percentuale compresa mediamente fra il 5% ed il 10%.

FONTE Immobiliare.it novembre 2016

COMPRAVENDITE IMMOBILIARI Il 45,8% degli acquirenti è single

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COMPRAVENDITE IMMOBILIARI Il 45,8% degli acquirenti è single

Nel primo semestre del 2016 le compravendite realizzate sul territorio nazionale hanno visto nel 45,8% dei casi acquirenti single (questa categoria è composta da celibi/nubili, separati/divorziati e vedovi). La percentuale è leggermente inferiore a quella registrata un anno fa, nel I semestre del 2015, quando si attestava al 47,7%.

A livello nazionale la tipologia preferita da questo target è stata il trilocale (37,5%), seguita dal bilocale (26,9%). Ville, villette, rustici, loft, case indipendenti e semindipendenti compongono insieme il 14,1% degli acquisti.

Nel Bel Paese il 43,7% dei single che ha comprato ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 29,5% ha tra 35 e 44 anni, seguiti da percentuali in progressiva decrescita all’aumentare dell’età.

L’86,4% delle compravendite da parte di single riguarda l’acquisto dell’abitazione principale, il 10,7% l’investimento e il 2,9% riguarda la casa vacanza. Rispetto ad un anno fa queste percentuali sono rimaste sostanzialmente invariate, con un lieve incremento della percentuale di acquisti di casa vacanza passati dal 2,2% al 2,9% attuale. Sempre nella prima parte del 2016, il 60,2% dei single ha usufruito dell’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 39,8% ha comprato in contanti. Rispetto ad un anno fa si segnala un leggero aumento della percentuale di acquisti con mutuo, passati dal 58,3% al 60,2%.

Per quanto riguarda il mercato delle locazioni il 57,8% degli inquilini single ha preso casa in affitto per scelta abitativa, il 36,8% per motivi di lavoro ed il 5,4% per motivi legati allo studio.

VERSO LA CASA ‘TAXI’? – La domanda abitativa dei giovani

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Roma, Centro Convegni Banca d’Italia -Mercoledi 12/10/2016 

Sidief e Banca d’Italia organizzano il convegno dedicato al problematico rapporto tra casa e giovani. Elena Molignoni partecipa in qualità di relatore presentando l’indagine condotta da Nomisma alle nuove generazioni, i cosiddetti Millenials, sulla delicata questione abitativa.

PROGRAMMA

Relazione introduttiva

Il quadro generale

L’indagine

Le prospettive del settore

Il quadro economico

Il punto di vista degli operatori

Moderatore – Luigi Donato – Capo dipartimento immobili e appalti Banca d’Italia

fonte sito Nomisma 11/10/2016

 

Il papa: Se un convento lavora come un hotel deve pagare le imposte

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Il papa: “Se un convento lavora come un hotel deve pagare l’Ici”  

I conventi che ospitano i migranti devono pagare l’Ici. A sostenerlo è Papa Francesco in un’ intervista rilasciata a Radio Renasenca: Pure le congregazioni religiose devono fare attenzione alla tentazione del dio denaro.

Il papa: “Se un convento lavora come un hotel deve pagare l’Ici” 

Se si guadagna nell’accoglienza bisogna pagare le tasse“.

Il Santo Padre illustra come ci siano ordini religiosi che fanno i furbetti sulle spalle dei migranti: “Alcune congregazioni – spiega il Pontefice – dicono: ‘no, ora che è il convento è vuoto faremo un hotel, un albergo: possiamo ricevere gente e con ciò ci manteniamo e guadagniamo denaro’. Bene, se desideri questo – taglia corto Bergoglio – paga le imposte. Un collegio religioso è esente dalle imposte ma se lavora come un hotel è giusto che paghi le imposte “.

Sempre per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti all’interno delle parrocchie, il papa ha detto: “Quando dico che una parrocchia deve accogliere una famiglia di migranti, non intendo che per forza debbano andare a vivere in canonica, ma che la comunità parrocchiale cerchi un posto, un angoletto per fare un piccolo appartamento o, nel peggiore dei casi, si organizzi per affittare un appartamento modesto per quella famiglia“. L’importante, per il Papa, è che i migranti “abbiano un tetto, che vengano accolti e vengano inseriti nella comunità“.

fonte web il Giornale 14/9/2015

 

 

Parte oggi la campagna del MEF #casaconviene

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Parte oggi la campagna del  Ministero dell’Economia e delle Finanze  #casaconviene.

Il Notariato –  che ha collaborato con il MEF e con Assilea, l’Associazione Italiana Leasing, nella redazione della Guida “Il leasing immobiliare abitativo”  – appoggia e condivide l’iniziativa “Casa? Cosa possibile!”.

La  casa rimane il bene più amato dagli italiani: sono l’81,5%, secondo i dati ISTAT, i nuclei familiari che hanno un’abitazione di proprietà.

Per questo la Guida redatta del MEF – scaricabile sia dall’Area Download che dalla pagina http://casa.governo.it/spot.html – mette a disposizione dei cittadini tutte le informazioni per “Acquistare ed affittare”, “Arredare” e “Ristrutturare e Qualificare”.

fonte web sito consiglio notariato roma

 

Assicurazioni immobili contro terremoto

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Assicurazione dell’abitazione contro il terremoto: costi, eventi e danni risarcibili.

A causa della portata devastante degli ultimi eventi sismici, sono sempre di più gli italiani interessati ad assicurare la propria abitazione contro i danni provocati dal terremoto: ci si chiede, però, oltre all’ammontare dei costi, se questo tipo di assicurazione sia sufficiente a coprire tutte le possibili conseguenze di un sisma, compresa la ricostruzione dell’immobile e se per la spesa sia prevista qualche agevolazione.

In primo luogo, va detto che le offerte, relativamente all’assicurazione di un immobile contro i danni provocati dal terremoto, sono molteplici ed i costi possono variare notevolmente; i premi, difatti, dipendono:

– dal rischio sismico della zona in cui è ubicato l’immobile (ad esempio, costa sicuramente molto meno assicurare un immobile in Sardegna, regione in cui il rischio che si verifichino terremoti è davvero ridotto, rispetto a un immobile situato in Abruzzo, anche se di pari tipologia, struttura e dimensioni);

– dal tipo di immobile che si vuole assicurare: in particolare, si deve considerare la sua tipologia, i metri quadri, il valore catastale, lo stato della struttura;

– dal tipo di copertura che si vuole ottenere (sola demolizione o ricostruzione dell’immobile, assicurazione del contenuto dell’immobile, assicurazione per i danni agli occupanti, ecc.).

Assicurazione immobile contro il terremoto: le tariffe

I costi dell’assicurazione contro il terremoto comprendono delle tariffe al metro quadro, oltre al premio minimo di partenza.

In particolare:

– se l’assicurazione comprende il solo immobile, la tariffa parte da un minimo di 2,50 euro al mq per le zone a basso rischio sismico, sino a un massimo di 4 euro per le zone ad alto rischio;

– se l’assicurazione comprende l’immobile e il suo contenuto, le tariffe base sono innalzate a seconda del valore dei beni mobili presenti;

– se l’assicurazione comprende l’immobile, il suo contenuto e gli occupanti, i premi possono salire anche oltre i 5 euro al metro quadro.

Ad esempio, per un appartamento di 100 mq, con un capitale assicurato di circa 110.000 euro, costruito tra il 1950 e il 1980, non in legno, la cui polizza copra:

– le spese per demolire, sgomberare, trasportare, smaltire e trattare le macerie;

– le spese di rimozione, trasporto, ricollocamento e deposito presso terzi dei beni contenuti nei locali;

– le spese di pernottamento in albergo, pensione o simili;

i costi annui medi partono da:

– 70- 150 euro, se l’immobile è situato a Roma, a Milano e, in generale, in zone a rischio medio-basso;

– 250 euro, se l’immobile è situato in Abruzzo e in zone considerate ad alto rischio.

Ovviamente, poi, aggiungendo la ricostruzione i costi aumentano in proporzione alle spese necessarie: solitamente la ricostruzione non è risarcita per intero, ma si rimborsa solo una percentuale del capitale assicurato (il limite si aggira intorno al 70%) ed è prevista una franchigia minima pari al 5% del valore di ricostruzione, con un costo che di solito non è inferiore ai 10.000 euro

Assicurazione obbligatoria per il rischio terremoto

Considerando i prezzi medi attualmente proposti dalle compagnie di assicurazione, l’eventuale introduzione di una norma di legge che preveda l’obbligatorietà di una polizza per il rischio terremoto si tradurrebbe, in pratica, in una tassa in più sulla casa. Ipotizzando che venga resa obbligatoria una polizza che copra le spese di ricostruzione, l’onere, per chi possiede un immobile in zone ad alto rischio, non sarebbe inferiore ai 500 euro annui: peraltro, non garantirebbe all’assicurato l’esenzione da tutte le spese, in quanto sono sempre previsti limiti e franchigie, con costi minimi pari a 10.000-20.000 euro, a seconda della zona e dell’evento.

Senza contare che molte assicurazioni, paradossalmente, escludono la copertura assicurativa proprio per gli immobili non anti-sismici, rendendo, di fatto, la polizza totalmente inutile: è dunque prudente, in ogni caso, verificare bene tutte le condizioni contrattuali e gli eventi non risarcibili.

Ecobonus terremoti

Le uniche agevolazioni attualmente in vigore, per proteggere l’abitazione dal rischio terremoto, è la detrazione del 65% dall’Irpef (nota come ecobonus) dei costi degli interventi antisismici sugli immobili, volti a mettere, cioè, i fabbricati in sicurezza dal punto di vista sismico. Gli interventi agevolati sono quelli che riguardano la messa in sicurezza statica delle abitazioni principali e degli immobili a destinazione produttiva situati all’interno delle zone sismiche 1 e 2, compresa la redazione della documentazione obbligatoria da parte dei professionisti.

Di seguito, si riporta un elenco delle possibili compagnie assicurative da contattare per sottoscrivere la vostra polizza:

  • Axa – terremoto e famiglia
  • Genertel – terremoto e alluvione
  • Allianz – sisma e calamità naturali
  • Toro Assicurazioni – terremoto

fonte web 25/8/2016

L’Edipo Re, la barca degli “ultimi” di Pasolini e Zigaina al Lido di Venezia

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“Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare…. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E’ un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco. Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…”

 

A scrivere queste parole è stato il pittore Giuseppe Zigaina, il grande amico di Pier Paolo Pasolini, colui che prese la “barca” e che amava il mare, quel mare che Pasolini amava solo quando stava con lui sull’ Edipo Re.

 

Sibylle Righetti racconta ai nostri microfoni come assieme al padre ha acquistato “la barca degli ultimi” di Zigania e Pasolini. “Mi affascinò pensare che  Maria Callas s’innamorò perdutamente dell’Edipo Re, passando così dal Cristina, che era lo Yacth di Onassis simbolo del successo della ricchezza e del privilegio dei vincenti, all’Edipo Re simbolo della bellezza dei perdenti, e metafora della colpa, del legno storto che tutti portiamo dentro e della diversità che riconosciuta ci permette di amare noi stessi come il nostro prossimo”.

 

Continua Sibylle Righetti: “Questo legno storto ha catturate mio padre, io non volevo saperne, mi sembrava una follia,  non siamo ricchi. Solo dopo che ho avuto mia figlia, lavorandoci sopra ogni minuto libero e imparando a conoscerla, ho capito tutto… in quella barca ho visto il mio di sogno ed eccoci qua. Ma come tutti i sogni la condivisione rende tutto reale e senza Enrico Vianello Vanni e molti altri membri dell’associazione Edipo re come Andreina Mezzacapo Vincenzo Lazzaro Luca Muffato e  senza Stefano Costantini di Marina Fiorita, senza tutti i veneziani- che chi con una birra, chi portando il proprio sapere- ci hanno reso più facile e raggiungibile la meta. Il progetto è stato realizzato dallo studio On Lab, ragazzi giovani con una enorme passione per il loro lavoro”.

 

L’Edipo Re è una barca di 16 metri a vela e motore, attrezzata per essere una casa viaggiante. Grazie alla famiglia Righetti ora è restaurata e bellissima. E’un luogo dove molti artisti del 900 si sono ritrovati come Moravia, la Morante e la Divina Maria Callas che abitò durante la lavorazione del film Medea.

 

Sibylle Righetti, giovane regista del documentario su Vasco Rossi  “Questa storia qua” è  la figlia di Angelo Righetti, direttore sanitario del Centro Don Orione di Chirignago. Padre e figlia oggi sono proprietari dell’Edipo Re che viene messa a disposizione dei ragazzi del cento per attività ed escursioni nella laguna veneziana. Ha tenuto dunque l’anima che incarnava ai tempi di Pasolini.

 

A Venezia viene  proiettato il documentario “L’Isola di Meda”, che racconta il backstage del film con Maria Callas. Il film, prodotto da Lagunafest con Karel a cura del filmmaker Sergio Naitza, ricostruisce il rapporto davvero speciale che si era stretto fra Pasolini e la Divina  in occasione del set. Tante le  testimonianze  raccolte con l’aiuto di: Dacia Maraini, Piera Degli Esposti, Ninetto Davoli e di altri protagonisti. Girata a Grado (Gorizia) nelle scorse settimane e a bordo dell’imbarcazione, L’isola di Medea è affidato alla voce guida di Ninetto Davoli.

 

“Il 2 settembre- racconta Sibylle- il rettore di Padova e  il prof Salvatore Sorsi insieme a mio padre Angelo Righetti e con tutti i ragazzi del Don Orione di Chirignago lanceremo il manifesto sull’inclusione”.

 

Non solo, la barca sarà anche un piccolo “mercato a cielo aperto”. Ogni sera allora si troveranno i i rappresentati delle fattorie sociali facenti parte della cooperative sociali della zona che parleranno del loro lavoro” una delle più famose presenti è il consorzio Nco “ facciamo il pacco alla camorra”.

fonte web 31 agosto 2016 giornaledellospettacolo.globalist.it

 

 

 

Turchia, Astaldi inaugura il ponte dei record sul Bosforo: 8 corsie di autostrada e 2 linee ferroviarie

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Viene inaugurato venerdì 26 agosto in Turchia, a Istanbul, il Terzo Ponte sul Bosforo, che ha visto la partecipazione dell’italiana Astaldi. Il ponte rientra nel contratto per la costruzione e successiva gestione in regime di concessione di 150 chilometri di autostrada della Northern Marmara Highway, che collegano le città di Odayeri e Pa?aköy. Astaldi ha un terzo della joint venture che nel 2012 si è aggiudicata la concessione, da oltre 3 miliardi di dollari di valore. Per la realizzazione del Terzo Ponte ci sono voluti poco meno di tre anni. La società italiana – presente in Turchia in molti grandi cantieri dagli anni Novanta – ne elenca in una nota i primati:
È il solo ponte sospeso al mondo ad ospitare sul suo impalcato, tutte sullo stesso livello, un’autostrada a 8 corsie e 2 linee ferroviarie;
È il ponte sospeso più largo del mondo, con i suoi 59 metri di larghezza;
È il ponte sospeso con le torri a forma di “A” più alte al mondo, con una altezza di 322 metri – superiore a quella della Tour Eiffel;
È il ponte sospeso più lungo del mondo, sul cui impalcato si sviluppa una linea ferroviaria.
fote web repubblica 25/8/2016