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di Alessandra Luciani

Lucio Dalla: anche le case di Lucio Dalla restano invendute

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Niente da fare per la vendita all’asta dei due grandi appartamenti che furono di Lucio Dalla, al secondo e al terzo piano della sua storica casa, in via D’Azeglio 15 a Bologna.

All’apertura delle buste nello studio del notaio incaricato dagli eredi e dalle agenzie immobiliari che stanno gestendo l’operazione, nessuna delle offerte pervenute durante il mese di settembre si è avvicinata al prezzo minimo stabilito per le proprietà, di conseguenza la vendita si è impantanata.

Non è escluso che ora siano avviate trattative con i potenziali acquirenti che si sono fatti vivi il mese scorso,  però a prezzi inferiori rispetto a quelli fissati inizialmente.

Nel frattempo…. ascoltiamo i suo capolavori

TU NON MI BASTI MAI https://www.youtube.com/watch?v=ez75GMRD4bQ

CARUSO https://www.youtube.com/watch?v=wzQpCiPEoTI

Tutti amano ‘Master Bath’

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Se tu fossi oggi alla ricerca della prima casa, a quale comfort daresti priorità?

“I risultati di un recente sondaggio  mostrano che, per la maggior parte, uomini e donne, in gran parte vogliono le stesse cose.

Il comfort superiore per entrambi i sessi è un bagno padronale, seguito da una cabina armadio.

Il 72% delle donne desiderano una cabina armadio rispetto al 55% degli uomini.

Posizione numero 3 sulla lista di servizi domestici più-desiderati per entrambi i sessi è una cucina-gourmet.

Forse gli uomini e le donne non sono così diversi come siamo stati portati a credere!

 

Da un recente sondaggio Trulia’s top-rated mobile app

Una vita domestica felice: la vostra situazione abitativa influenza la vostra vita amorosa?

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Parlando di appuntamenti, molti sono i fattori che possono influire sulla vostra compatibilità con l’altro sesso: lo stesso senso dell’umorismo, hobby o interessi in comune, valori condivisi e – secondo un recente studio – il luogo – e il modo in cui vivete.

In base ad un recente sondaggio, la situazione abitativa è ai primi posti tra i fattori che possono determinare il successo di una relazione e molti degli intervistati hanno le idee ben chiare sulle loro preferenze. Ad esempio, sei single su dieci uscirebbero più volentieri con qualcuno che vive da solo, mentre un terzo degli intervistati, ha affermato che chi possiede una casa di proprietà ha decisamente più fascino di un semplice affittuario. I risultati mostrano anche un interessante divario di genere per ciò che riguarda l’ubicazione della casa; gli uomini, infatti, affermano di preferire donne che vivono in città, mentre queste ultime sono più interessate a uomini che abitano in periferia, non è chiaro però se per questioni di affinità o solo di convenienza.

E’ importante rilevare che nessuno di questi fattori è stato ritenuto “determinante” ed è quindi poco probabile che sarà usato come scusa per chiudere una promettente storia d’amore. Tuttavia, se appartenete alla nutrita categoria di adulti che ancora vivono con i propri i genitori, forse è arrivato il momento di andar via. Solo il 5% degli intervistati, infatti, frequenterebbe qualcuno che vive ancora a casa dei suoi, senza, a quanto pare, concedere alcuna attenuante.

Gli affitti elevati non solo accelerano le relazioni, ma tengono anche unite le coppie infelici. In zone particolarmente costose e ricercate, trovare la casa o l’appartamento perfetto può essere difficile quasi come trovare l’uomo o la donna perfetta – e sempre più spesso c’è chi è disposto a scendere a compromessi sul partner pur di tenersi la casa. Persino prima di iniziare una relazione, la vostra zona di residenza può giocare un ruolo cruciale nella vita amorosa; studi dimostrano che nei siti di incontri, il luogo in cui si vive può in certi casi avere un maggiore o minore impatto sul grado di successo.

Alcune aree possono rendere la vita parecchio difficile ai single in cerca d’amore, anche solo per l’elemento demografico. La bilancia può significativamente pendere a favore degli uomini o delle donne a seconda del Paese, della regione o persino del circondario, incrementando, o riducendo, le possibilità statistiche di trovare la persona giusta. Non mancano le liste che consigliano a uomini e donne il luogo perfetto dove andare a vivere per trovare un numero maggiore di partner dell’altro sesso.

Se state pensando di dare una svolta alla vostra vita acquistando un immobile in una nuova area, contattatemi! Troverete la casa dei vostri sogni – e forse anche la persona giusta con cui condividerla!

 

Fonte Social media team

Lucio Dalla all’asta le sue case per realizzare un museo

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L’indimenticato poeta della musica italiana, Lucio Dalla, a due anni dalla morte, rimane uno degli artisti più amati del nostro Paese.

Due delle sue case bolognesi sono in vendita si trovano in Via D’Azeglio Casa di luce e Casa di Legno e la villa siciliana di Milo la Casa dei Colori.

Lo hanno deciso gli eredi del cantautore bolognese: vogliono realizzare, con parte del ricavato, una Casa Museo in ricordo del compianto musicista. L’asta, Spazi di Lucio, è partita lo scorso primo di settembre.

La vendita contribuirà, come detto, a dare vita ad un Museo dedicato alla memoria del cantautore bolognese che verrà interamente gestito dalla Fondazione “Lucio Dalla” Spazio di Lucio costituita ufficialmente il 4 marzo per volontà dei cugini del defunto musicista. “La casa museo – dicono gli eredi di Dalla – consentirà, a chi lo vorrà, di varcare la soglia della porta della casa di Lucio e vedere con i suoi occhi i luoghi nei quali ha vissuto ed ha scritto alcuni dei suoi più importanti capolavori.

La casa dei colori proprietà molto amata dal cantautore in cui trascorreva le sue vacanze e dove produceva anche il vino bianco e rosso lo ‘Stronzetto dell’Etna’ gli valse più volte dei premi dalla critica enologica.

Acquistata da Dalla nei primi anni Novanta, Prezzo? 700 mila euro. Non molti, se pensiamo che – oltre al suo valore storico culturale e alla sua bellezza – la proprietà dell’immobile renderà il nuovo proprietario vicino di casa niente di meno che di Franco Battiato.

Napoleone vita da imperatore all’elba come a Parigi

Napoleone

Napoleone costretto all’esilio sull’isola d’elba vi resta dal maggio del 1814 al febbraio del 1815 ed ha solo 44 anni qui l’ l’imperatore viveva nello stesso modo che a Parigi.
Le sue residenze all’elba villa san martino insieme a villa dei mulini entrambe in portoferraio quest’ultima destinata alla vita pubblica e di rappresentanza costituiscono l’unico vero palazzo imperiale di Napoleone in Italia e l’unico dove l’imperatore nel corso della sua frenetica esistenza abbia abitato continuativamente per oltre dieci mesi.
Villa san martino situata in località san Martino nel comune di portoferraio è una casa dalle caratteristiche architettoniche modeste di stile neoclassico costruita con pietra elbana che si immerge in un luogo lussureggiante che Napoleone scelse come dimora per trascorrere i mesi più caldi della sua vita privata durante il suo esilio elbano.
L’acquisto di Villa san martino avvenne nel giugno del 1814 a nome della principessa paolina e del principe borghese per 41.539 franchi.
L’imperatore affidò all’arch. Paolo Bargigli l’incarico di trasformare un caseggiato fatiscente in una piccola villa e come era solito fare impose che tutto venisse realizzato ‘comme a paris’ avendo cura dei dettagli degli arredi e delle decorazioni delle sale.
Il Bargigli riuscì a creare una dimora che su scala ridotta ripercorreva schemi di altre residenze napoleoniche.
Ne sono una testimonianza le migliaia di libri, le preziose suppellettili, i ben 1152 pezzi di porcellana di Sèvres, gli oltre 70 cavalli da sella e da tiro, le 15 carrozze, gli argenti che Napoleone fece arrivare assieme ai lettini da campo e alle tende ‘da campagna’.
L’architetto realizzò una residenza che si sviluppa su due livelli: uno superiore che presenta, come sale principali, la grande stanza con decorazioni a motivi egittizzanti, la sala egizia, dall’esplicito richiamo alla campagna d’egitto, e quella del nodo d’amore che allude alla separazione di napoleone dalla consorte Maria luisa, ed un piano inferiore destinato ad accogliere i servizi e il cabinet de bain detto bagno della verità o di paolina.
La partenza di napoleone, le vicende che seguirono gli innumerevoli cambi di proprietà e di destinazione d’uso della villa san martino, portarono questa residenza ad un progressivo decadimento e alla dispersione degli arredi originari. I mobili di grande pregio e fattura che attualmente arredano le sale sono stati rinvenuti sul mercato antiquario.
La residenza dell’imperatore trova un suo maestoso ampliamento nel 1851 su volere del principe russo Anatolio Demidoff, quest’ultimo si sposò con la nipote di Napoleone Matilde Bonaparte. L’ampliamento si concretizzò nella realizzazione di una galleria decorata con coppie di colonne di granito. Anatolio dopo la morte di Napoleone vi sistemò una sorta di museo a lui dedicato.

Non solo Bric: ecco il club di 25 Paesi che fa da locomotiva all’economia globale

Non solo Bric. La classificazione dei Paesi emergenti necessita di un aggiornamento urgente: ai quattro grandi (Brasile, Russia, India, Cina) bisogna aggiungere altre 21 economie in rapidissima crescita, il cui Pil è aumentato in media del 6,2% nel 2011 e continuerà a salire del 5,9% anche nel 2012. Quasi quattro volte tanto il tasso di sviluppo dell’Eurozona, in calo dall’1,6% all’1,1% dell’anno prossimo. Tra i nuovi emergenti vi sono Stati come il Qatar, il Kazakistan, il Vietnam, la Nigeria, il Ghana e l’Indonesia, in grado di rivaleggiare anche con i grandi colossi asiatici in termini di velocità relativa di crescita.

È quanto emerge dallo studio Rapid growth markets (Rgm) forecast di Ernst&Young, che analizza le tendenze economiche in atto nei Paesi emergenti e il loro rapporto con le economie avanzate. Nell’arco degli ultimi dieci anni, il Pil degli Rgm è cresciuto a un ritmo del 5,8% annuo, e per la prossima decade gli analisti stimano che il boom economico sia destinato a proseguire, seppure a un ritmo meno accentuato, con un incremento medio del 3,5% l’anno.

Donato Iacovone, country managing partner di Ernst & Young in Italia, spiega così i fattori che hanno determinato il successo delle economie emergenti: «Tra i Paesi a più rapida crescita, molti sono trainati dalla disponibilità di petrolio, gas naturale e metalli. Fatta eccezione per la pausa del 2008, negli ultimi anni la richiesta di materie prime è aumentata costantemente. Altri Stati ancora contano su fattori diversi, come il basso costo della manodopera, per aumentare la competitività delle economie locali e la capacità di attrazione di investimenti produttivi dall’estero».

Il flusso di investimenti diretto verso gli Rgm è più che raddoppiato nel giro di 10 anni, dai 210 miliardi di dollari del 2000 ai 445 miliardi del 2010. A oggi, gli investimenti diretti nei 25 nuovi Paesi emergenti ammontano al 50% del totale globale. Contemporaneamente, però, cresce anche l’interdipendenza tra Paesi avanzati e in via di sviluppo. Secondo Iacovone, «sino a pochi anni fa il flusso commerciale era molto semplice: gli investitori occidentali andavano a cogliere le opportunità di produrre beni a costo più basso, per poi riesportare verso i Paesi avanzati. Poi, quasi tutti gli Rgm hanno sviluppato un mercato locale con una crescente domanda domestica. È quindi diminuita l’esigenza di esportare i prodotti e sono aumentate le importazioni».

Il risultato è che oggi l’export dai Paesi emergenti è sceso sino a contribuire al 50% dei Pil nazionali, una proporzione sempre più vicina al 40% della zona Euro. Viceversa, i Paesi sviluppati esportano beni per 9.800 miliardi di dollari verso i rapid growth markets. Non solo: «Entro il 2020, ci aspettiamo che il 33% delle esportazioni dalle economie avanzate sia destinato agli Rgm. In pratica, un dollaro su tre del controvalore esportato andrà verso gli emergenti, per un totale di 17.600 miliardi», stima l’esperto. Sempre guardando al 2020, le stime di Ernst & Young delineano uno scenario in cui i Paesi ad alto potenziale contribuiranno al 50% del Pil mondiale (calcolato a parità di potere d’acquisto), al 38% dei consumi e al 46% delle esportazioni di beni globali.

I fattori che determinano queste stime positive sono numerosi: si va dal miglioramento della gestione economica ai bassi tassi di indebitamento pubblico e privato, passando anche per gli importanti investimenti pubblici nelle infrastrutture locali. L’interdipendenza tra Paesi avanzati e Stati emergenti implica però delle criticità che potrebbero costituire un ostacolo alle potenzialità di crescita.

Se si verificasse uno scenario di recessione in Europa e stagnazione negli Stati Uniti, il tasso previsto di aumento medio del Pil si dimezzerebbe al 3,2% già nel 2012-2013. Ne soffrirebbero pesantemente sia gli esportatori di petrolio e materie prime come Russia, Brasile e Cile, sia le nazioni con commercio e legami finanziari importanti con l’occidente come Corea e Singapore.

«Non bisogna ignorare gli altri fattori che potrebbero creare rallentamenti allo sviluppo degli Rgm. Prima fra tutti, l’instabilità politica di alcune regioni che potrebbe creare crisi paralizzanti come è accaduto in Nordafrica. Ma le sfide includono anche la pressione inflazionistica crescente e l’esigenza di infrastrutture sufficienti a supportare un potenziale di crescita a lungo termine», conclude Iacovone.

Fonte: Redazione di Ilsole24ore.com

Donne più brave nel selezionare il mutuo ideale

Selezionare il mutuo più adatto alle proprie esigenze non è impresa facile. Ad armarsi della pazienza necessaria per individuare la soluzione ottimale sarebbero soprattutto, secondo i dati diffusi dal comparatore online Mutui.it, le donne, mentre ruolo caratteristico dell’uomo sarebbe piuttosto l’effettiva sottoscrizione del contratto.

Come rilevato dal comparatore avviato lo scorso ottobre dopo l’esperienza maturata dal price comparison Assicurazione.it nell’ambito delle Rc auto e moto, nel 63% dei casi la fase informativa precedente alla richiesta di finanziamento e basata sul confronto delle tariffe disponibili sarebbe appannaggio delle donne mentre nell’80% dei casi la richiesta formale sarebbe effettivamente presa in carico dagli uomini.

Stando ai numeri dichiarati, ad accedere allo strumento di comparazione online per un preventivo sarebbero stati in questa prima fase oltre 200.000 utenti ogni mese, con 380.00 visite registrate nel solo mese di aprile. L’età media degli utenti rilevata sarebbe di 39 anni, mentre la finalità sarebbe stata nel 70% di casi la richiesta di mutuo per il finanziamento dell’acquisto della prima casa.

‘Così come è stato per Assicurazione.it, anche Mutui.it nasce da un’esigenza di chiarezza e trasparenza in un mercato estremamente articolato e complesso’ ha commentato il ceo di Mutui.it Alberto Genovese in occasione della presentazione ufficiale dei risultati dello strumento di comparazione online che offre, tra i vari istituti presenti, i prodotti di UniCredit, BNL, ING, e Barclays Bank. ‘

Trovare il mutuo migliore non è mai facile, ma avere a disposizione uno strumento imparziale, efficiente e semplice per orientarsi nel mondo dei mutui permetterà ai consumatori di vivere con maggiore serenità questo importante momento.’

Fonte: Redazione di Case24.it

Nomisma: mercato immobiliare resta debole. In primi 6 mesi 2014 prezzi in calo del 19%

(Il Ghirlandaio) Roma, 9 lug. La strada della ripresa del mercato immobiliare “si conferma lunga e tortuosa. La perdurante debolezza economica, rappresenta un elemento di indiscutibile penalizzazione della possibilità di acquisto di beni durevoli. Non deve stupire se oggi le famiglie alla ricerca di un’abitazione siano poco più di 324mila contro le quasi 730mila di un anno fa, mentre quelle potenzialmente interessate ad attivarsi sono 1,6 milioni a fronte dei quasi 2 milioni registrati nel 2013”.

E’ quanto si legge nell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare, luglio 2014 curato da Nomisma e relativo a 13 grandi città (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia), che rileva una “nuova flessione registrata nella prima parte del 2014 con un arretramento dei prezzi rispetto ai picchi pre crisi che si attesta al 19 per cento (in termini nominali)”.

A consuntivo del 2013, le compravendite immobiliari nelle 13 grandi città si sono ulteriormente ridotte, seppure con un’intensità in progressiva attenuazione. La congiuntura negativa del settore ha prodotto un ridimensionamento significativo del mercato, con quantità dimezzate nel segmento abitativo e cali nell’ordine del 56,5% e del 63,5%, rispettivamente, in quello commerciale e terziario.

Il primo trimestre dell’anno in corso ha segnato, tuttavia, un’inversione di tendenza: l’aumento delle quantità compravendute è risultato del 7,4% nel segmento abitativo e del 14,9% in quello commerciale, a fronte della perdurante debolezza del segmento direzionale, testimoniata dall’ulteriore riduzione delle attività (-2,6%). A livello nazionale, il balzo in avanti delle compravendite residenziali nel primo trimestre del 2014 si è attestato nell’ordine del 4,1% tendenziale, ponendo fine a otto anni di marcata flessione.

tempi medi di vendita e di locazione hanno raggiunto livelli decisamente elevati in tutti i segmenti, ma si conferma la tendenza emersa nel corso del 2013 di una stabilizzazione degli stessi in tutti i segmenti. Un altro fattore che concorre a ridurre la liquidità degli immobili in vendita è lo sconto mediamente praticato sul prezzo richiesto. Anche per questo indicatore il livello raggiunto è elevato, ma tutto sommato stabile per il terzo semestre consecutivo.

All’interno del mercato residenziale si è raggiunto, in media, il 16,5%, con punte del 19,6% nei mercati periferici; sul versante degli immobili di impresa, lo sconto medio praticato ha superato il 17%. Una correzione più marcata dei prezzi, stimabile nell’ordine di un ulteriore 10% sulla base di un’analisi delle condizioni del mercato creditizio pre e post crisi, consentirebbe di attenuare lo spessore della quota di domanda latente destinata a non manifestarsi. E’, tuttavia, alle erogazioni che occorre fare riferimento per garantire un irrobustimento delle dinamiche moderatamente espansive.

Secondo Nomisma anche se non vi sono dubbi che il punto più basso dell’attività transattiva sia ormai alle spalle, la strada da fare pare tutt’altro che breve, ed è forse venuto il tempo di accelerare il passo.

Fonte: Redazione di ilghirlandaio.com