Dalla sala da pranzo con il tubo catodico che trasmetteva in bianco e nero Carosello, alla zona living in cui brillano i colori della TV OLED sintonizzata su un film in 4k; dalle prime lavatrici a cestello con comando manuale nell’unico bagno di famiglia, a lavatrici piccole e silenziose, tanto da essere ospitate nel bagno en suite. Come si sono trasformate le nostre case dagli anni Cinquanta ad oggi, e che ruolo ha giocato la tecnologia in questa evoluzione? La risposta arriva dall’analisi condotta dal Centro Studi di Casa.it e da LG, in occasione del Fuorisalone, da cui emerge il ruolo dominante della zona living, più ampia in media del 45% e che accoglie la cucina. Minore spazio per le camere da letto mentre cresce l’esigenza di più bagni anche in ambienti piccoli. Allo stesso tempo l’innovazione tecnologica anticipa questo mutamento proponendo soluzioni di design e di arredo: se da un lato aumentano le dimensioni di TV e frigorifero, per altri elettrodomestici, come la lavatrice, aumenta la capacità rimanendo in dimensioni standard.
“Nel corso dei decenni le case degli italiani hanno dato espressione al cambiamento della cultura, degli usi e dei costumi di un intero Paese”, commenta Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro Studi Casa.it. “La suddivisione degli spazi ce lo racconta, attraverso stanze che oggi, rispetto al passato, si sono modificate radicalmente creando ambienti più funzionali e ridefinendo l’organizzazione della vita domestica. Un esempio lampante è dato dalla zona living, protagonista assoluta dei nostri tempi e a cui si dedica il 40/45% della superficie totale occupata. Un luogo che ha incluso la cucina, che prima ricopriva una porzione piccola e separata, dando forma a un ambiente più ampio e accogliente, che concepisce il cibo come un momento di grande socialità”.
“I cambiamenti nella suddivisione degli spazi all’interno delle case degli italiani hanno ovviamente influito sulle loro abitudini ed esigenze in fatto di elettrodomestici”, commenta Sergio Buttignoni, Consumer Marketing Senior Manager LG Electronics Italia. “Rispetto al passato è cresciuta l’attenzione all’estetica del prodotto, oltre che alle sue funzionalità. Seguendo l’esempio della zona living, questa nuova zona della casa ha portato i consumatori italiani ad orientarsi verso elettrodomestici in grado di arredare, oltre che di svolgere la loro abituale funzione. Un esempio su tutti è il frigorifero, non più relegato in cucina ma vero e proprio oggetto di design esposto in bella vista nella zona più frequentata della casa, il living appunto. Anche il tanto amato TV ha subito l’influenza di questa nuova stanza; oggi infatti quello della zona living è spesso l’unico TV per un ambiente molto ampio, motivo per cui i consumatori preferiscono sempre più spesso schermi dai 55 pollici in su con design e prestazioni al top. Nel 2015 la vendita di TV OLED, i cui schermi partono appunto dai 55 pollici, è cresciuta di circa il 464% rispetto all’anno precedente”.
La Zona Living che integra cucina, ingressi e corridoi
La cucina, da locale considerato “di servizio”, con il passare del tempo è cresciuta per importanza e dimensioni, fino a diventare parte integrante della zona living. Questa tendenza, già in atto dagli anni Novanta, si è ormai consolidata soprattutto in appartamenti di metratura inferiore ai 90 mq. Se nelle abitazioni costruite negli anni ’60, nel 95% dei casi la cucina era un locale a sé stante, negli ultimi 10 anni il locale dedicato è scomparso andandosi ad integrare con il soggiorno. È questa oggi l’area degli appartamenti moderni che si può considerare più importante, se non altro in termini di metratura. In un immobile di 100 mq, l’area living oggi è circa il 40/45% del totale nel caso di cucina open space e 35% nel caso di cucina separata.
Il nido d’amore è sempre più intimo
Negli anni Sessanta la camera da letto era considerata un ambiente più centrale nella vita domestica e la sua superficie poteva arrivare a misurare fino a 20 mq all’interno di un appartamento di 100 mq. Oggi, in appartamenti delle stesse dimensioni, la camera da letto misura in media circa 13 mq. Questa tendenza è andata sempre di più affermandosi con la moda della “cabina armadio”, ricavata in appartamenti a partire dai 95/100 mq.
Meno spazio, ma più bagni
Anche il bagno ha subito una trasformazione in termini di spazi occupati. Tra gli anni Cinquanta e Settanta, all’interno degli appartamenti ne era presente solo uno, generalmente di ampie dimensioni (superiori ai 12 mq). Oggi, invece, anche in appartamenti più piccoli (70 mq), si tende a progettare interni che abbiano almeno due bagni, ma di dimensioni minori. La nuova tendenza? Il bagno en suite, accessibile e ricavato direttamente dalla camera da letto.
fonte quotidiano casa.it 16/4/2016