Roma, Centro Convegni Banca d’Italia -Mercoledi 12/10/2016
Sidief e Banca d’Italia organizzano il convegno dedicato al problematico rapporto tra casa e giovani. Elena Molignoni partecipa in qualità di relatore presentando l’indagine condotta da Nomisma alle nuove generazioni, i cosiddetti Millenials, sulla delicata questione abitativa.
PROGRAMMA
Relazione introduttiva
Il quadro generale
L’indagine
Le prospettive del settore
Il quadro economico
Il punto di vista degli operatori
Moderatore – Luigi Donato – Capo dipartimento immobili e appalti Banca d’Italia
fonte sito Nomisma 11/10/2016
Il papa: “Se un convento lavora come un hotel deve pagare l’Ici”
I conventi che ospitano i migranti devono pagare l’Ici. A sostenerlo è Papa Francesco in un’ intervista rilasciata a Radio Renasenca: Pure le congregazioni religiose devono fare attenzione alla tentazione del dio denaro.
Il papa: “Se un convento lavora come un hotel deve pagare l’Ici”
Se si guadagna nell’accoglienza bisogna pagare le tasse“.
Il Santo Padre illustra come ci siano ordini religiosi che fanno i furbetti sulle spalle dei migranti: “Alcune congregazioni – spiega il Pontefice – dicono: ‘no, ora che è il convento è vuoto faremo un hotel, un albergo: possiamo ricevere gente e con ciò ci manteniamo e guadagniamo denaro’. Bene, se desideri questo – taglia corto Bergoglio – paga le imposte. Un collegio religioso è esente dalle imposte ma se lavora come un hotel è giusto che paghi le imposte “.
Sempre per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti all’interno delle parrocchie, il papa ha detto: “Quando dico che una parrocchia deve accogliere una famiglia di migranti, non intendo che per forza debbano andare a vivere in canonica, ma che la comunità parrocchiale cerchi un posto, un angoletto per fare un piccolo appartamento o, nel peggiore dei casi, si organizzi per affittare un appartamento modesto per quella famiglia“. L’importante, per il Papa, è che i migranti “abbiano un tetto, che vengano accolti e vengano inseriti nella comunità“.
fonte web il Giornale 14/9/2015
Parte oggi la campagna del Ministero dell’Economia e delle Finanze #casaconviene.
Il Notariato – che ha collaborato con il MEF e con Assilea, l’Associazione Italiana Leasing, nella redazione della Guida “Il leasing immobiliare abitativo” – appoggia e condivide l’iniziativa “Casa? Cosa possibile!”.
La casa rimane il bene più amato dagli italiani: sono l’81,5%, secondo i dati ISTAT, i nuclei familiari che hanno un’abitazione di proprietà.
Per questo la Guida redatta del MEF – scaricabile sia dall’Area Download che dalla pagina http://casa.governo.it/spot.html – mette a disposizione dei cittadini tutte le informazioni per “Acquistare ed affittare”, “Arredare” e “Ristrutturare e Qualificare”.
fonte web sito consiglio notariato roma
„La media nazionale è di 6,3 annualità. Situazione più rosea che nel 2005, quando nel capoluogo lombardo occorrevano 13,5 annualità
Quanti anni di lavoro servono per comprare casa? A Milano 9,1, nettamente sopra rispetto alla media nazionale che, nel 2015, è di 6,3 annualità di stipendio. Calcoli forniti da Tecnocasa e che ovviamente risentono del fatto di essere medie con scarti molto ampi, ma comunque interessanti per capire come va il mercato immobiliare.
Rispetto al 2014, la media nazionale è in leggero calo (era 6,6 annualità), a Milano invece è in crescita (servivano 9 annualità). Rispetto al 2005, invece, il calo è marcato. A livello nazionale occorrevano 10 annualità, a Milano ben 13,5.
La città di Milano resta la seconda in Italia dopo Roma, dove ora (2015) occorrono 10,6 annualità di stipendio. I calcoli sono stati effettuati per un immobile medio usato di 85 metri quadri, considerando stipendi medi secondo l’Istat escludendo però i compensi dei dirigenti e, naturalmente, ipotizzando che l’intero stipendio sia destinato all’acquisto dell’abitazione.
Milano è la città più cara in Italia, se si guarda al centro. In questa area per comprare casa, secondo i dati elaborati da Scenari Immobiliari, bisogna mettere in conto in media 8.800 euro al metro quadrato, valori che peraltro sono saliti del 2,9% tra il 2010 e il 2015. Nonostante la crisi immobiliare, infatti, gli immobili di qualità hanno saputo mantenere il proprio valore soprattutto nelle location centrali. Nel semicentro, invece, i prezzi sono calati del 7,8% e si compra con 3.900 euro al mq in media (nel 2010 ci volevano 4.200 euro al mq).
Roma occupa il secondo posto della classifica delle città più care con prezzi la metro quadrato in centro pari in media a 7.800 euro, in crescita del 4% nel quinquennio considerato. Se si guarda al semicentro Roma è più cara di Milano: 4.150 euro al mq, in calo del 7,8% dai 4.500 euro del 2010.
Al terzo posto Venezia dove il metro quadrato in centro costa in media 7.200 euro esattamente lo stesso valore di cinque anni fa.
Al quarto posto Firenze con valori intorno a 5.700 euro la mq, in aumento del 3,6% dal 2010.
E Napoli? In centro si compra con 5.200 euro al metro, valore sceso dai 5.600 euro di cinque anni orsono.
Fonte web sole 24 ore 23/8/2016
Prima supporto per la navigazione, poi abbandonati, oggi diventano strutture ricettive, rifugi e centri di ricerca
Costruiti in passato per orientare la navigazione, i fari si stanno trasformando in strutture ricettive, mettendo alla portata di tutti il loro fascino misterioso.
Non avendo più una funzione di supporto al traffico marittimo, perché sostituiti dai segnali radio e GPS, i fari sono stati abbandonati, ma stanno risorgendo a nuova vita grazie al loro potenziale turistico. Si trovano infatti in zone costiere suggestive, che li rendono un luogo ideale per il tempo libero e progetti di ricerca.
Il riutilizzo dei fari è diventato un business, ma anche un modo per rendere fruibile e riqualificare il patrimonio costiero. Ne è un esempio il bando progetto Valore Paese – FARI dell’Agenzia del Demanio per la riqualificazione e gestione fino a 50 anni degli edifici costieri.
Di seguito i primi nove progetti vincitori.
Punta Cavazzi, Ustica
Il progetto della Sabir Immobiliare srl prevede la creazione di una foresteria e un hub culturale per studenti e giovani ricercatori appassionati al tema del mare.
Capo Grosso, Isola di Levanzo – Favignana
Il progetto di Lorenzo Malafarina prevede un resort in cui ospitare workshop di cucina, fotografia, eventi, escursioni e attività legate alla vela, alla pesca e allo yoga di livello internazionale.
Brucoli, Augusta
La società Azzurra Ca
Murro di Porco, Siracusa
L’imprenditore under 30 Sebastian Cortese ha proposto un modello di business articolato su vari fronti: ristorazione, marketing, congressi, eventi e ben 14 posti letto tra suite e boutique apartment.
pital srl lo trasformerà in punto di accoglienza turistica associato ai prodotti enogastronomici locali.
Punta Imperatore, Forio D’Ischia
La società tedesca Floatel GMbH, che vanta una esperienza di riqualificazione di fari in Scozia, Spagna e Germania, lo trasformerà in un rifugio inteso come spazio di riflessione. Previsto un approccio minimal e standard elevati.
San Domino, Isole Tremiti
Anche qui, come a Forio D’Ischia, la società Floatel GMbH realizzerà un rifugio di lusso.
Capo D’Orso, Maiori
Sarà gestito dal WWF che accanto agli spazi per l’ospitalità realizzerà un osservatorio marino-costiero, un centro visite, percorsi natura e una bottega dei sapori.
Punta Fenaio, Isola del Giglio
La la società S.N.P. di Pini Paola & C. dopo la riqualificazione gestirà un’attività ricettiva legata ai caratteri distintivi del territorio.
Punta Capel Rosso, Isola del Giglio
La ATI Raggio- Le Esperidi realizzerà un museo dinamico per il mantenimento della memoria storica del faro. Ogni componente dovrà essere coerente con l’idea di recupero e compatibile con gli obiettivi dell’Ente Parco e di sviluppo del territorio.
Continua a rallentare la discesa dei prezzi del mercato residenziale italiano e, secondo l’Osservatorio condotto dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it), nel primo semestre 2016 la riduzione è stata pari al 2,1%.
Si conferma quindi la tendenza evidenziata nelle rilevazioni precedenti che avevano fatto registrare, per il 2015 un -5,1% sui dodici mesi, diventato poi -2,9% nel secondo semestre dello scorso anno.
A giugno 2016 il prezzo medio di un immobile italiano è stato pari a 1.964 euro al metro quadrato, anche se con oscillazioni importanti lungo lo Stivale; al Nord il costo evidenziato dall’Osservatorio sul mercato residenziale italiano messo a punto dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it è pari a 1.969 euro al metro quadro che diventano 1.652 euro al Sud e addirittura 2.381 euro al metro quadro al Centro.
Importante anche la differenza in termini assoluti fra grandi e piccoli centri: nelle località con oltre 250.000 abitanti il costo medio al metro quadro è pari a 2.610 euro; 1.721 euro per ciascun metro quadrato nei comuni con meno di 250.000 residenti.
Le differenze, però, diventano minime se si analizzano i valori, e le relative variazioni, in termini percentuali; tanto al Nord quanto al Sud Italia i prezzi si sono ridotti del 2% su base annua e, rispettivamente, dello 0,7% e dello 0,6% da marzo a giugno 2016. Al Centro le diminuzioni di costo sono state pari al 2,5% nei dodici mesi e allo 0,5% nell’ultimo trimestre.
La situazione varia poco anche se l’analisi viene fatta considerando come parametro la dimensione della città; nell’anno i prezzi si sono ridotti dell’1,9% nei grandi centri, del 2,2% in quelli più piccoli.
«Come avevamo previsto – dichiara Guido Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Immobiliare.it – dopo anni di forte crisi il mercato immobiliare italiano tende nuovamente alla stabilità e questo non può che essere un bene anche per gli investitori che, infatti, ritornano a guardare con interesse al nostro Paese.»
I capoluoghi di Regione
Anche nel primo semestre del 2016 Firenze conserva il primato di capoluogo di regione più caro d’Italia con un prezzo al metro quadro pari a 3.418 euro, comunque inferiore dello 0,4% rispetto al 2015; seconda, nella classifica dei prezzi, è Roma che registra un calo importante nell’anno (-2,4%) e arriva ad una media di 3.381 euro al metro quadro sorpassando di un soffio Milano che si ferma a 3.255 euro (-0,3% nell’anno).
fonte Immobiliare.it 26/7/2016
Dall’Australia la nuova tendenza le case si vendono piu’ velocemente e a un prezzo maggiore se nelle vicinanze ci sono i famosi mostriciattoli.
Brindano gli azionisti Nintendo che vedono volare i titoli dell’azienda giapponese grazie al fenomeno del momento, il gioco Pokémon Go. Pare che la app stia iniziando inaspettatamente a fare la fortuna anche del mercato immobiliare.
Costo, vicinanza ai servizi pubblici, dimensioni, finiture e impianti non sono gli unici aspetti da evidenziare negli annunci. Le case si vendono più velocemente e a un prezzo maggiore se c’è la presenza di PokeStop (qui i giocatori raccolgono oggetti utili) e Gym (luogo dove si allenano i Pokémon). Lo rende noto l’agenzia immobiliare RE/MAX Italia, che racconta questo trend nato in Australia.
La caccia è sempre aperta per cui, «Quando hai la possibilità di scegliere tra 300 proposte identiche, perché non preferirne una vicino a un PokeStop?», dichiara divertito Rob Levy dell’agenzia RE/MAX della piccola città di Townsville Cranbrook, nello stato di Queensland. L’agente adesso è solito inserire nella descrizione della casa anche l’eventuale presenza di questi mostriciattoli, come si legge per la villa al civico 222 di Charles Street: “Basta attraversare la strada per trovare un enorme parco con attrezzature sportive e abbiamo scoperto che vi è anche qualche raro Pokémon”.
Fonte La repubblica 19/7/2016